C'era una volta..., è tornato!

un perfido figuro con in mano celata
una scura custodia dall'aria misteriosa

che conteneva un'arma molto pericolosa
egli si avvicinò a Ilaria di soppiatto

ma lei svelta gli lanciò Piso, il gatto,
il quale graffi e morsi iniziò a menare

contro il malintenzionato, che prese ad urlare
finchè crollò a terra con un poderoso schianto

le mani lorde di sangue poco santo
il viso segnato da striature rosse

e mai più vide la luce oppur si mosse
però Ila, impietosita dalla macabra scena

perché il dolore ad esso fosse cosa aliena
la voce modulò in un canto celestiale

un lamento funebre di intensità senza eguale
e i suoi fan si uniron cantando a lei, un'armonia di eterei suoni

le lacrime scendeano per tutte le emozioni
che seppe regalare la voce della luna

perchè di tutto il mondo Ilaria è l'unica, l'una
capace di cotanta maestria che lei sola regalar ci potrà

Ila il microfono in mano, noi al suo fianco, e così per sempre sarà

Fine del libro secondo dell'Ilariade...

Ecco fatto!
Non c'è stata una grande partecipazione; è diventata quasi un'opera a quattro mani, specialmente nel finale.

Infatti!!!
comunque potremmo proporre di iniziare un canto terzo, questa volta tutti assieme
Mi diverte troppo improvvisarmi poetessa

Ti vedi già aureolata di alloro?

Sìsì era quello che intendevo
e poi per questo fantastico componimento sicuramente ci assegneranno il premio Nobel...

Conviene prenotare il viaggio a Oslo o Stoccolma per tempo, così si risparmia!